Vivere in Thailandia: pro e contro

Oltre ad essere uno dei posti più affascinanti al mondo, la Thailandia risulta essere, ancora oggi, il Paese del Sud Est asiatico più visitato in assoluto e non è difficile capire perché: il clima è sempre caldo, i paesaggi e le spiagge sono incantevoli, si ha l’impressione di stare sempre in vacanza.
Molti Occidentali hanno, infatti, deciso di vivere in Thailandia, trovando qui la loro nuova casa e inventandosi un lavoro soprattutto nel settore turistico, che è la principale fonte di reddito locale.
Ma il punto è proprio questo: gran parte di coloro che decidono di trasferirsi, non sono mai stati in questo Paese, nemmeno per diporto. Invece è importantissimo soggiornarvi almeno qualche settimana o anche di più (l’ideale sarebbe un anno intero), conoscere bene tutte le caratteristiche locali e valutare i pro e i contro di un eventuale trasferimento, più o meno definitivo.
La Thailandia è un Paese accogliente, ma davvero molto diverso dal nostro: per questo, di seguito, vi propongo un elenco di aspetti positivi e negativi e alcuni consigli su come affrontare la decisione di andare a vivere nella Terra dei sorrisi.

I “pro” di vivere in Thailandia

Nello Stato più tipico e identitario del Sud Est asiatico si trovano spiagge da sogno, un clima sempre caldo e una spiritualità diffusa e molto sentita, testimoniata dalla presenza di numerosissimi templi sparsi su tutto il territorio. Il costo della vita è basso e le opportunità di lavoro in proprio sono interessanti.
La gente è accogliente e rispettosa, anche se in cambio pretende lo stesso rispetto e l’osservanza delle regole locali. A proposito di queste ultime, sappiate che, in verità, non vengono applicate allo stesso modo per la gente locale e per gli stranieri, verso i quali i Thailandesi sono più intransigenti. Conviene quindi attenersi strettamente alle norme di comportamento, scritte o meno e rispettare i divieti, anche se potreste notare con disappunto che dalla gente del luogo vengono spesso ignorati.

Easy living e regole di comportamento

Lo stile di vita dei Thailandesi è tendenzialmente rilassato e ha ritmi molto più lenti e meno stressati di quelli del mondo occidentale. Se vi accorgerete che un abitante del luogo non si preoccupa della puntualità, sappiate che questo modo di fare in Thailandia è una reale abitudine.
Del resto, già il solo fatto di essere circondati dal mare invita al relax, soprattutto se si decide di soggiornare lontano dai grandi centri abitati come Bangkok, città affascinante ma molto caotica e sempre affollata.
I trasporti pubblici sono economici e funzionali e anche la Sanità, sebbene privata (quindi, a pagamento), è apprezzata a livello internazionale per la sua ottima qualità ed efficienza.
Il tasso di criminalità è molto basso e la Thailandia è considerata uno dei Paesi più tranquilli al mondo. Trattandosi comunque di una monarchia parlamentare sotto una giunta militare, le regole dettate dalla legge e dalla consuetudine sono piuttosto rigide e gli stranieri sono assolutamente tenuti a rispettarle, ancor più degli stessi Thailandesi.

Thainess, spiritualità e cultura

La religione professata dalla maggioranza dei thailandesi è il buddismo therevada: più che una religione, una filosofia di vita votata alla spiritualità. Per questo gli atteggiamenti e i comportamenti della popolazione locale sono caratterizzati da una forte identità, individuata e definita come thainess, uno stile comportamentale che impone il rispetto del prossimo e quindi anche del farang (lo straniero).
La cultura thailandese è strutturalmente e idealmente molto diversa da quella occidentale e questo fattore di distanza può spiazzare, specie all’inizio; ma, nel tempo e nel complesso delle esperienze, risulterà molto affascinante e coinvolgente anche per chi proviene da un universo di conoscenze e comportamenti totalmente differenti.
Ospitalità in tutte le sue forme e una discreta e cordiale interazione rientrano sempre in questo particolare modo di essere, che diventa necessariamente anche un modo di fare.

Cibo e costo della vita

La Thailandia è un Paese dal tenore di vita molto economico, a patto di adattarsi al modo di vivere locale: quindi, vi converrà mangiare street food e soggiornare in una guest house locale.
Se, invece, desiderate mangiare italiano, vi ritroverete a spendere cifre notevoli, in alcuni casi anche molto più alte rispetto ai costi dei cibi tipici del luogo. Ma, in realtà, si tratta di un problema molto relativo, dato che la cucina thailandese è conosciuta in tutto il mondo come particolarmente buona e varia.
Con un reddito medio si può vivere in maniera più agiata che in altre parti del mondo e anche concedersi qualche lusso in più. Il fattore lavoro, comunque, tocca un tasto abbastanza delicato: qualche chance in più si può avere decidendo di lavorare nel settore digitale o di insegnamento della lingua inglese.
In Thailandia si può anche scegliere di vivere di rendita, acquistando immobili (che hanno prezzi molto convenienti) con lo scopo di affittarli ai turisti. Se si hanno, quindi degli investimenti da fare, bene investire nel mercato immobiliare che, ad oggi, presenta ancora un trend in ascesa.

I “contro” di vivere in Thailandia

Uno dei fattori meno attraenti del vivere in Thailandia è sicuramente la situazione nel mondo del lavoro dipendente. In primo luogo gli stipendi, anche se proporzionati al costo della vita, sono piuttosto bassi e, soprattutto, lo svolgimento di molti lavori non è consentito agli stranieri. Diversa situazione per il lavoro autonomo, ma anche qui ci si scontra contro una burocrazia a volte molto lenta e quasi sempre altrettanto farraginosa. Inoltre il fattore comunicazione con la popolazione locale è molto difficoltoso, perché la maggior parte dei Thailandesi non parla inglese, quindi l’opzione rimane imparare la lingua locale, impresa estremamente difficile se non impossibile.

Questione lavoro e opportunità

Trovare impiego per un farang non è facile: la Thailandia è un Paese estremamente protettivo, molti lavori non sono accessibili agli stranieri e, quando lo sono, sono mal pagati e richiedono la certificazione di residenza. Quasi impossibile impiegarsi nel settore dell’agricoltura e dell’allevamento o in alcuni settori artigianali, specie se non si è altamente specializzati e non si possiedono competenze specifiche.
Il cibo locale è internazionalmente riconosciuto come eccellente, ma bisognerà limitarsi a mangiare quello, se si vuole spendere poco. Se invece si vogliono acquistare generi alimentari italiani d’importazione, praticamente si spenderà quanto in Italia se non addirittura di più, soprattutto nelle zone turistiche. A questo proposito, generalmente in queste zone i prezzi dei servizi possono essere anche il doppio o il triplo di quelli proposti in zone non turistiche.

Interazione e norme di comportamento

Anche se caratterialmente i Thailandesi sono un popolo cordiale e simpatico, questa loro estroversione nei confronti degli stranieri si tramuta spesso in approfittamento. L’attrazione principale dei farang sui locali è il loro denaro: per questo è molto difficoltoso stringere veri rapporti di amicizia, la maggior parte delle volte dovrete accontentarvi di rapporti cortesi e distaccati, quando non addirittura superficiali. Molto dipende anche dalla difficoltà di comunicare: per integrarsi davvero, lo straniero dovrebbe imparare a parlare la complicatissima lingua thailandese.
In un clima apparentemente disteso e dal tenore molto zen, sembra strano affermare che la legge venga applicata usando due pesi e due misure, ma così è. Ciò che è permesso ai Thailandesi non lo è per i farang e la legge può sanzionare lo stesso comportamento in maniera diversa, lasciandolo impunito per un abitante locale e sanzionandolo duramente per uno straniero. Il caso più comune è quello relativo all’obbligo del casco sul motorino, che i locali ignorano disinvoltamente senza conseguenze, mentre diventa punibile per uno straniero

Vita in città e clima

Il traffico è molto congestionato, soprattutto nelle grandi città e in special modo a Bangkok. Di conseguenza queste zone sono particolarmente inquinate e su Bangkok si stende sempre una cappa grigia di smog che non si disperde praticamente mai, complice anche il clima caldo e umido.
La temperatura dell’aria, in Thailandia, è costante tutto l’anno con variazioni minime fra una stagione e l’altra, per cui è facile perdere la nozione del tempo. Piove molto e spesso, soprattutto nei mesi tra aprile e metà novembre, mentre aprile e maggio sono i due mesi più caldi dell’anno. Ma fa caldo praticamente sempre, quindi potrete dimenticare i vestiti pesanti, se deciderete di trasferirvi in Thailandia.
Infine non trascurate il fatto che la Thailandia è molto distante e molto diversa dall’Italia: tornare a casa per un evento imprevisto o anche solo per superare un momento di nostalgia può costare molto caro, sia in termini di tempo che di denaro.

Conclusione e qualche consiglio

E’ abbastanza chiaro, a questo punto, che in Thailandia si può vivere anche molto bene, a condizione di restare nei limiti stabiliti dalle norme e dalle consuetudini locali. Vi consiglio vivamente di tenervi alla larga da ogni tipo di manifestazione politica o governativa, nonché da ogni sorta di droga: le condanne in Thailandia sono molto severe, per cui- decisamente – conviene stare molto accorti.
La vita in Thailandia è dinamica e creativa, i costi sono bassi e potrete anche cenare fuori ogni sera (mangiando cibo locale…), spendendo l’equivalente di 5 euro. Potrete andare in spa per il week end con una ventina di euro o prendere un appartamento in centro a Bangkok ad un prezzo così modico da essere impensabile in Italia.
E, infine, le spiagge: paradisi accessibili a tutti che la gente locale frequenta applicando sempre la caratteristica filosofia di vita, agevolata dallo Stato thailandese che riconosce un numero altissimo di festività annuali, le quali consentono di progettare brevi ma salutari e frequenti fughe dalla routine giornaliera.
In Thailandia, dunque, si vive “qui e ora”: se vi interessa fuggire da un’esistenza votata al futuro a lungo termine, il Paese dei sorrisi fa per voi.