Chi segue una dieta vegetariana in senso stretto elimina la carne dalla propria alimentazione. Più precisamente, il vegetariano non assume carne e pesce, ma consuma uova, latte e formaggi.
Quali sono i pro e i contro della dieta vegetariana? Inizieremo con l’analisi dei fattori positivi di tale regime alimentare, per considerare, successivamente, le ricadute negative che la dieta vegetariana, specie se spinta all’estremo, implica per il corpo umano,.
I pro della dieta vegetariana
Gli elementi a favore dell’introduzione del regime alimentare vegetariano sono spesso tra loro correlati.
Infatti, eliminare la carne consente di ridurre in misura importante l’apporto di grassi animali. Ciò porta, da un lato, alla diminuzione del colesterolo nel sangue, con la conseguenza della riduzione drastica di patologie cardiovascolari e diabete di tipo 2.
Prevenzione delle malattie
Fonti autorevoli nel settore della ricerca sulle patologie tumorali indicano che, ai fini della loro prevenzione, non sia strettamente necessario eliminare la carne dalla propria dieta, sebbene questo possa avere un ruolo importante, purché associato a un regolare consumo di frutta, verdura e alimenti ricchi di proteine vegetali, quali quelle contenute nei legumi.
Se la dieta vegetariana è bilanciata e ben strutturata, a favore di un di un elevato consumo di verdure, legumi e cereali, il soggetto che la segue può contare su un ingente apporto di antiossidanti e vitamine necessari all’organismo, il quale non ne produce autonomamente. Gli antiossidanti, com’è ormai scientificamente dimostrato da più di un decennio, contrastano i radicali liberi, corresponsabili delle mutazioni genetiche alla base dello sviluppo delle cellule tumorali.
In particolare il licopene, una sostanza contenuta in parecchi vegetali, tra cui il pomodoro, combatte in modo efficace i radicali liberi, tanto che costituisce il principio attivo di alcuni integratori alimentari. Alcuni studi scientifici hanno dimostrato che un ingente apporto di licopeni contribuisca a ridurre il rischio di cancro alla prostata e al seno.
La prevenzione dell’obesità
Il cambiamento delle abitudini alimentari contribuisce in modo significativo a prevenire patologie come l’obesità. In particolare, la dieta vegetariana obbliga a riconsiderare, nel suo complesso, la distribuzione degli alimenti nel proprio regime alimentare, a favore di un maggiore consumo di legumi, cereali, frutta e verdura. Questo determina una diminuzione naturale e graduale di peso, data un incremento di fibre vegetali e da un minore apporto di grassi.
La diminuzione del rischio di disturbi cardiovascolari
Considerando che i grassi in eccesso tendono a depositarsi nel sangue e contribuiscono all’ostruzione del sistema cardiocircolatorio, la dieta vegetariana, poiché elimina l’assunzione di grassi animali dalla tabella alimentare, ha un’incidenza positiva nella prevenzione delle patologie a carico del sistema cardiovascolare. Il controllo del peso, d’altronde, risulta fondamentale per un buon funzionamento dell’apparato circolatorio, che nelle persone obese è severamente sottoposto a uno sforzo eccessivo. L’azione combinata di una dieta vegetariana bilanciata e uno stile di vita sano produce effetti benefici sull’organismo, generando un circolo virtuoso. L’assunzione di fibre vegetali in quantità importante e la diminuzione dei grassi animali portano più facilmente a un calo di peso, il che favorisce, a sua volta, lo svolgimento di attività fisica. Parallelamente, anche il rischio di sviluppare malattie quali il diabete di tipo 2 e disturbi cardiovascolari viene ridotto sensibilmente. Insomma, l’intera macchina del corpo umano può trarre benefici da una dieta vegetariana ben strutturata.
La soddisfazione di un forte senso etico
I motivi che spingono a diventare vegetariani sono soprattutto di natura etica. Alla base di questa scelta vi è un senso di inutilità, ad oggi, di nutrirsi di carne animale, in quanto esistono valide alternative al suo consumo. L’uccisione delle specie animali è considerata da molti un vero e proprio atto di crudeltà gratuita, poiché, secondo tale principio, la carne non è indispensabile alla sopravvivenza umana.
La dieta vegetariana, da questo punto di vista, serve a chi la intraprende anche a portare avanti un ideale, soggettivo e collettivo, di un mondo migliore e meno cruento in cui vivere.
I contro della dieta vegetariana
A fronte dei vantaggi determinati dall’introduzione della dieta vegetariana, vi sono anche degli elementi a sfavore, che implicano anche alcuni rischi per la salute, soprattutto quando la dieta non è ben bilanciata o qualora sussistano patologie pregresse a carico del soggetto interessato.
La carenza di elementi nutritivi fondamentali
Uno dei principali rischi cui si può facilmente andare incontro con una dieta vegetariana sbilanciata riguarda la carenza di proteine e ferro. Quando quest’ultimo risulti insufficiente nell’organismo, si verificano anemia, vertigini, sensazione endemica di affaticamento e altri disturbi.
Nel caso della dieta vegana non bilanciata, che prevede l’eliminazione di tutti i derivati animali, inclusi latte e uova, possono occorrere squilibri a detrimento delle vitamine del gruppo B e D, con gravi conseguenze per la struttura ossea e per il corretto funzionamento neurologico. Capita, non di rado, che le persone che seguono un regime vegetariano troppo rigido manifestino episodi frequenti di cali di memoria, emicrania e debolezza.
Per quanto riguarda il corretto apporto di calcio, se è vero, da un lato, che questo può essere assunto attraverso la soia, è pacifico che tale elemento non può essere assunto nel caso di alcune patologie, prima fra tutti quella della tiroide.
L’equilibrio insulinico: l’importanza di mantenerlo
Chi segue una dieta vegetariana ha la possibilità di scongiurare eventuali carenze a livello proteico mediante l’assunzione di alimenti di origine vegetale, primi fra tutti i legumi.
Tuttavia, alcuni studi scientifici hanno indicato che l’eliminazione totale della carne dal proprio regime alimentare renderebbe più difficoltoso il mantenimento dell’equilibrio insulinico dell’organismo. A questo punto, è necessario considerare le singole situazioni caso per caso, ricorrendo alla consulenza medica e a uno scrupoloso controllo, sottoponendosi all’analisi di sangue e urine, su indicazione del proprio dottore.
La rinuncia ad altri alimenti: il pesce
La dieta vegetariana prevede anche l’eliminazione del pesce dalla propria tavola.
I molteplici benefici del pesce sono noti, a cominciare dall’elevato contenuto di Omega 3, calcio, fosforo e iodio.
Gli Omega 3 sono indispensabili nella riduzione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento cellulare e dello sviluppo, in taluni casi, delle cellule tumorali.
Il fosforo è un minerale fondamentale per l’apparato neurologico, in particolare per il mantenimento della memoria. Il calcio è il principale componente delle ossa, è un’eventuale carenza causa malattie come l’osteoporosi, solo per citare la più diffusa.
Rinunciare al consumo di pesce, quindi, significa eliminare dalla propria dieta elementi basilari per il corretto funzionamento dell’organismo, e che non è possibile assumere adeguatamente tramite integratori alimentari.
La dieta vegetariana in gravidanza
Durante la gravidanza è fondamentale l’assunzione di una quantità superiore di proteine, soprattutto a beneficio dello sviluppo del feto. Poiché i migliori sostituti della carne sono i legumi e i cereali, è vero anche che le proteine in essi contenuti sono qualitativamente inferiori. Da questo punto di vista, anche se la dieta vegetariana è seguita sotto uno stretto controllo medico, le carenze nutritive sono sempre dietro l’angolo. Inoltre, nella fase delicatissima della gestazione, è vietata, o comunque sconsigliata, l’assunzione di alcuni integratori alimentari, che non siano a base di acido folico o vitamine.
Conclusione: i pro e i contro della dieta vegetariana
Abbiamo visto i numerosi vantaggi, per l’organismo, di una dieta vegetariana bilanciata e corretta, che includa la giusta quantità di fibre vegetali. L’apporto combinato di legumi e cereali, rappresentato dalla classica pasta e fagioli, assicura un’adeguata fonte di proteine. Eliminare i grassi animali aiuta a ridurre drasticamente il rischio di andare incontro ad obesità, diabete e patologie a carico del sistema cardiovascolare.
Di contro, una dieta vegetariana può facilmente portare a scompensi nutrizionali e carenze di ferro, proteine e vitamine. Questa eventualità si verifica tanto più frequentemente, quanto più il regime alimentare non prevede il giusto bilanciamento tra gli alimenti, è portato all’estremo, è squilibrato o non prescritto da un medico.
Nel caso di patologie preesistenti, la dieta vegetariana è addirittura sconsigliata.
La linea da seguire è, spesso, quella del buon senso: qualora il proprio stato fisico lo consenta, intraprendere una dieta vegetariana può essere, al di là di mode e tendenze, un regime salutare per la vita, associato a uno stile di vita sano, attività fisica regolare e al consumo di cibi vari, nella corretta quantità.