Sia gli adulti che tutti coloro che al contrario risultano essere anagraficamente più giovani non riscontreranno troppa fatica nel rimembrare le decine di barconi che, in corrispondenza degli anni Novanta, salpavano dalle coste albanesi giungendo cariche di disperati nei porti italici. Ebbene, nel giro di qualche anno tale fenomeno troppo spesso soggetto a stereotipi generalizzati sembra essersi e ribaltato. Se è vero che diversi sono i giovani albanesi che, dopo aver studiato all’interno dei nostri atenei, hanno poi deciso di far ritorno a casa, è altrettanto vero che la complicità della crisi che odiernamente stiamo vivendo conduce un numero sempre maggiore di nostri connazionali a trasferirsi in un Paese tanto affascinante quanto ricco di bellezze: l’Albania. Prima di arrivare a questo, cosa buona e giusta è tenere a mente che, come tutte le decisioni importanti, anche questa porta con sè sia una serie di vantaggi sia un altrettanto meritevole di considerazione fardello di svantaggi.
Ma quali sono? In seguito una guida utile a riguardo.
Vivere in Albania: i pro
L’epoca che stiamo attualmente vivendo rappresenta un crocevia fondamentale per l’Albania, dato che lo stato facente parte della penisola balcanica sta apprestandosi a divenire un Paese europeo a tutti gli effetti.
Nell’intenzione di paragonare tra loro, seppur metaforicamente, la realtà albanese con quella di casa nostra, non costituirebbe un azzardo trovare delle tutt’altro che scontate analogie tra l’Albania odierna ed un’Italia che, dopo essere uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, stava per vivere a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta un periodo di crescita sia culturale che anche e soprattutto economica.
Malgrado si sia tuttora in presenza di una delle economie più arretrate del Vecchio Continente, il Paese delle Aquile sta tuttavia diventando protagonista di un incremento di matrice finanziaria se non altro repentino. Medesimo andamento è da rintracciare nell’aspettativa di vita, parametro molto importante nel caso in cui si voglia cercare di rilevare il grado di benessere che attiene una realtà geografica.
Il costo della vita
Come si potrebbe facilmente essere portati a pensare, tra i vantaggi immediatamente riscontrabili nell’andare a vivere in Albania vi è un costo della vita che allo stato delle cose è di molto più basso rispetto a quello del nostro Paese.
Scendendo maggiormente nel particolare dei dati numerici, sono quasi 20.000 i nostri connazionali che hanno deciso di trascorrere tale frazione della propria esistenza nella sponda opposta del Mar Adriatico. La capitale Tirana è in questo momento trapuntata di un numero di imprese italiane che sfiora le 500 unità. Altra realtà che non deve destare stupore è derivante dal fatto che sono sempre di più i pensionati i quali, dato il costo della vita decisamente basso, mollano tutto per giungere in un Paese dove mediamente gli stupendi si aggirano intorno ai 250 euro mensili. Nel caso in cui posseggano una casa, i pensionati locali riescono tranquillamente a sostenere uno stile di vita dignitoso anche con 100 euro al mese. Per quello che concerne il costo medio di un affitto in Albania, l’ammontare mensile di un appartamento provvisto di almeno una camera da letto è pari a 200 euro. Se al contrario, la volontà è poi quella di acquistare una casa, il prezzo al metro quadro di un’abitazione nel centro di Tirana è di 1.094 euro. Le centinaia di ristoranti italiani, reperibili soprattutto nella Capitale, renderanno un pranzo o una cena per due persone egualmente accessibili, circa 17 euro a testa.
Italiano ampiamente parlato
Nel tentare di dare una risposta a chi si chiedesse quali sono le lingue straniere più studiate e parlate in Albania, l’italiano è inseribile all’intero di questa cerchia. Vivere una seconda vita qui non comporterà problema alcuno per la lingua, visto che si rivelerà decisamente agevole farsi comprendere nella lingua italiana dalle persone del luogo. Molteplici sono i ristoranti i cui menù vengono trascritti anche nel nostro idioma. Uniche criticità potrebbero interessare sia gli accenti, che nell’albanese vengono posti quasi sempre in prossimità della penultima lettera di ogni parola, che le doppie, che loro non utilizzano.
Se gli abanesi più anziani hanno gradualmente imparato la nostra lingua seguendo assiduamente le nostre emittenti televisive, i più giovani hanno assunto una dimestichezza sempre maggiore frequentando come detto in precedenza le nostre università.
L’accessibilità delle cure odontoiatriche
Terza ed ultima ragione per la quale un trasferimento in Albania dovrebbe essere molto più di un semplice pensiero è legata indissolubilmente alla cura dei denti.
I prezzi convenienti, uniti alla qualità dei trattamenti offerti, hanno trasformato l’Albania nella meta ideale per chi vuole tornare a sfoggiare un sorriso perfetto.
In tutto il Paese è passibile fruire di cliniche odontoiatriche all’avanguardia e che possono contare sull’importante ausilio di attrezzature assai sofisticate, oltre che di medici i quali hanno ulteriormente accresciuto il proprio bagaglio professionale formandosi all’estero.
A proposito di cifre, il risparmio a parità di trattamento odontoiatrico si attesta su una percentuale di circa il 60%. Malgrado tale dilatata differenza possa portare a credere che il gap in questione scaturisca da una qualità dei materiali scarsa, la verità sarebbe da ricercare altrove. Se farmaci e materiali sono i medesimi di quelli utilizzati da professionisti italiani, le motivazioni che risiedono in un risparmio così poderoso sono elencabili come segue:
– in primis, vi sono gli affitti inerenti gli studi dentistici, nettamente più bassi rispetto a quelli di un ambiente delle stesse dimensioni in Italia;
– altra ragione nasce poi dallo stipendio medio percepito da un dentista albanese, più basso di circa 10 volte rispetto a quello di un collega italiano;
– medesimo ragionamento tocca le spese delle utenze e quelle amministrative.
Vivere in Albania: i contro
Nonostante sia soltanto un tratto di mare a dividere Italia ed Albania, raggiungere amici e parenti per le vacanze potrebbe rivelarsi decisamente costoso. Essendo in presenza di un Paese la cui strada verso un pieno sviluppo è ancora molto lunga, viverci potrebbe pertanto portare alla ribalta il cosiddetto rovescio della medaglia, riassumibile in potenziali svantaggi sui quali è bene orientare la lente di ingrandimento.
Il tasso di criminalità
L’idea di un Paese tranquillo non ha ancora trovato definitivo compimento. La questione sicurezza in Albania, a dispetto di un comunque annotabile processo di miglioramento, merita ancora attenzione. Bande criminali organizzate in maniera in tutto e per tutto analoga alle mafie presenti soprattutto nell’Italia meridionale beneficiano di profitti provenienti da settori come quello dello spaccio di sostanze stupefacenti, della prostituzione e del contrabbando di sigarette. Solo negli ultimi due anni, sono 165 gli attacchi dinamitardi di cui si è resa artefice la criminalità organizzata locale.
Sconsigliato è anche effettuare degli spostamenti in strade secondarie che potrebbero diventare palcoscenico di fenomeni di microcriminalità favoriti anche dalla scarsa illuminazione in cui versano.
La religione
La presenza di numerose chiese, sia ortodosse che cattoliche, non deve distogliere dal considerare l’Albania come un Paese dove ben il 57% della popolazione totale è di fede musulmana. La lotta ad ogni fede ecclesiastica intrapresa del vecchio regime di stampo comunista non è stata in grado di indebolire comunità religiose che, al contrario, si sono anzi rafforzate. Le differenze, piuttosto che essere interpretate come un qualcosa di negativo, rafforzano ancora di più l’idea di un’Albania a trazione multi religiosa. L’Islam appare perciò tollerante, ma comunque contraddistinto da visioni della vita sensibilmente differenti da quella cristiana. Probabile svantaggio potrebbe quindi essere costituito dalla mancata comprensione di usi e costumi, sia religiosi che culturali, la cui conoscenza approfondita faciliterebbe senza ombra di dubbio alcuna un’integrazione più veloce.
Le spaccature sociali
Motivo di profonda riflessione è infine derivante da un apparato sociale ancora falcidiato da profonde disuguaglianze e contraddizioni interne. Sono ancora troppi i lavoratori che, giungendo dalle poverissime zone rurali, vengono sfruttati la imprenditori la cui impunità è garantita dall’assenza pressoché totale di organizzazioni sindacali forti. Il clientelismo e la corruzione ancora piuttosto diffusa potrebbero mitigare negativamente l’idea di un Paese che, sebbene si stia sviluppando, naviga tuttora in un clima di insicurezza e miseria.
Cosa fare quindi?
Far pendere l’ago della bilancia verso i pro o verso i contro è strettamente dipendente dalla motivazione per la quale ci si trasferisce in Albania. Se la volontà è quella di fare impresa, il regime fiscale favorevole potrebbe rappresentare un buon punto di partenza. Se, invece, le aspettative sono quelle che si potrebbero legittimamente nutrire in un Paese ricco di criticità ma evoluto come il nostro, queste potrebbero venir disattese. Le vere problematiche sono quelle che toccano la sfera quotidiana e per le quali una soluzione non è stata ancora trovata dalla classe politica albanese. Nella stagione estiva, l’erogazione di acqua è ancora vittima di razionamenti. Nella stessa condizione, ma nei mesi invernali, si trova anche la fornitura di energia elettrica. Ciò è causato da un sistema di distribuzione che, in larga parte del territorio, appare ancora obsoleta ed inadatta. Il bisogno maggiore è quindi quello di una rivoluzione dal punto di vista infrastrutturale la quale, malgrado sia iniziata, è lungi dall’essere completa.